“Nella Chiesa, gli istituti di vita consacrata sono depositari di un grande patrimonio e di una ricca tradizione di sinodalità: camminare insieme, con Cristo e nello Spirito, costituisce l’essenza della vita religiosa cristiana”. Lo ha ribadito il Papa, ricevendo oggi in udienza le Suore di Santa Dorotea della Frassinetti, in occasione del XXII Capitolo Generale. “Occorre sempre nuovamente attingere da queste fonti di partecipazione fraterna”, la raccomandazione di Francesco: “non chiudersi in circoli stretti; non lasciarsi guidare da interessi personali o egoistici. Ma sempre lasciarsi guidare dallo Spirito del Signore, con docilità”. “E questo è ben diverso dalla tentazione delle chiacchiere”, ha aggiunto a braccio: “per favore, fuggite dalle chiacchiere, sono la peste”. “Comunione, partecipazione e missione”: con queste tre parole il Papa ha sintetizzato il carisma della fondatrice, santa Paola Frassinetti, che “ha percorso il cammino dalla comunione alla partecipazione lasciandosi inquietare dalle grida, dalle carenze, dalle urgenze del suo tempo, tanto da sentirsi spinta a superarsi, a uscire da sé stessa. E lei, che non aveva frequentato la scuola, ebbe l’ardimento di dar vita nella Chiesa a una Congregazione votata all’educazione, coinvolgendo tante persone e creando spazi di partecipazione”. “Questo suo progetto, reso fecondo dallo Spirito Santo, lo vediamo oggi ben inserito in quattro continenti, dove siete presenti”, l’omaggio del Papa. “Evangelizzare educando ed educare evangelizzando”, il motto di santa Paola Frassinetti: “il vostro carisma e la vostra missione sono sempre attuali, ma direi particolarmente oggi, in un contesto culturale e sociale che richiede un nuovo patto educativo”. “In questo momento della storia segnato da una crisi pesante, prima con la pandemia del Covid-19 e in questi giorni con una guerra che ferisce tutti – ha concluso Francesco – vi esorto a proseguire con slancio il vostro cammino, portando avanti il metodo educativo di Santa Paola: per la via del cuore e dell’amore, affinché ogni essere umano possa diventare artefice del proprio destino”. “Niente chiacchiere nella vostra comunità, perché il chiacchiericcio è la peste di una comunità”, ha ribadito a braccio il Papa al termine del suo discorso, consegnando alle religiose un testo scritto da un nunzio apostolico sull’argomento.