Giornata memoria vittime Covid-19: diocesi Bolzano, “chiamati a una nuova responsabilità. Dolore può trasformarsi in energia positiva”

“Questo giorno di memoria rende collettivo un dolore che non è privato ma di un’intera comunità. Un dolore che può trasformarsi in energia positiva se sarà capace di produrre in noi una nuova consapevolezza, un senso di responsabilità e di solidarietà”: così il vescovo Ivo Muser ha definito la Giornata nazionale del ricordo delle vittime della pandemia nella celebrazione di oggi (18 marzo) in duomo a Bolzano, presenti i vertici della Provincia. Il vescovo ha unito nella preghiera anche le vittime della guerra in Ucraina e ha esortato tutti “a trovare la forza di diventare operatori di pace”. Al peso materiale ed emotivo della pandemia, ha osservato infatti il vescovo, “si aggiunge ora quello di una guerra in Europa sulla nostra porta di casa, che lascia dietro di sé morte, distruzione e miseria”. Mons. Muser ne ha avuto testimonianza diretta nelle telefonate a Kiev e Leopoli con due sacerdoti greco-cattolici e un vescovo, suoi compagni di studi anni fa a Innsbruck. E nella sua omelia ha ribadito che “non dobbiamo arrenderci al linguaggio e alla crudeltà di ogni guerra. Fa bene a tutta la società fermarsi a riflettere e ricordare assieme, per trovare la forza di rialzarci assieme come operatori di pace”. Il presule ha acceso due candele, una in memoria di tutte le vittime del Covid e una a ricordo dei morti in Ucraina.

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