Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva continua a diminuire arrivando arrivando al 5,3% (502/9.495) al 15 marzo, rispetto al 6,2% (592/9.493) all’8 marzo. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 592 (8 marzo) a 502 (15 marzo) con un decremento relativo del 15,2%. È quanto emerge dal Report dell’Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, contenente i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia, relativi al periodo 7-13 marzo con dati aggiornati al 16 marzo.
Il tasso di occupazione in aree mediche Covid-19 a livello nazionale è in lieve diminuzione; è pari al 13,0% (8.473/65.035) al 15 marzo, rispetto al 13,5% (8.776/65.047) dell’8 marzo. Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 8.776 (8 marzo) a 8.473 (15 marzo) con un decremento relativo del 3,4%. Quattro Regioni/Province autonome sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Quindici Regioni/Province autonome sono classificate a rischio moderato, di cui due ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Le restanti due Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso; 18 riportano almeno una singola allerta di resilienza, 4 riportano molteplici allerte di resilienza.
A fronte della crescita dei nuovi casi evidente già dalle due settimane precedenti, gli esperti ribadiscono l’importanza di “continuare a rispettare rigorosamente le misure comportamentali individuali e collettive”, e sottolineano che “l’elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia”.