“Il Gruppo Wagner ufficialmente non dipende dal Cremlino, che anzi, nel marzo del 2018 ha varato una legge contro questo tipo di organizzazioni armate. In tal modo il governo russo non deve rispondere formalmente delle azioni dei suoi contractors privati che operano all’estero”. Tuttavia i mercenari russi sono un alibi per Mosca. Perché? Impiegati sia in Africa (nel Sahel e in Centrafrica) che in Ucraina, agiscono senza criterio e senza regole di ingaggio e “sono un ottimo strumento che consente (al Cremlino ndr.) di compiere operazioni belliche ben oltre il limite del Diritto internazionale”. Senza che la Russia sia ritenuta responsabile in prima persona. A parlare con Ilaria De Bonis, della redazione di “Popoli e Missione”, in questa intervista, dei famigerati mercenari del Gruppo Wagner che stanno sconquassando i Paesi africani già in balia dei conflitti interni, è Federica Saini Fasanotti ricercatrice senior dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale. In particolare in Centrafrica questo gruppo di sicari è l’incubo della popolazione civile e dei ragazzi più giovani, civili che vengono presi di mira dai mercenari perché con molta faciloneria “assimilati” ai ribelli.