“Invitiamo i responsabili dell’aggressione contro lo Stato e la nazione ucraini ad interrompere quanto prima le operazioni militari e ad intraprendere sforzi per una pace giusta”, hanno dichiarato i vescovi polacchi al termine della 391ª plenaria, svoltasi a Varsavia il 14-15 marzo, e dedicata soprattutto alla guerra in Ucraina e alla crisi umanitaria. Nella dichiarazione i presuli fermamente condannano l’attacco “ingiustificato”, e si dicono “profondamente scossi dalla tragedia della guerra” che “provoca un gran numero di vittime civili, soprattutto tra donne e bambini”. Nel comunicato della plenaria, pubblicato a parte, i vescovi ricordano che la guerra “non costituisce un metodo valido di risoluzione dei conflitti”, sottolineando che “è sempre una catastrofe”. I vescovi, inoltre, hanno espresso il loro appoggio alla lettera indirizzata alcuni giorni fa dal loro presidente mons. Stanisław Gądecki al patriarca di Mosca Kirill, nella quale il presule aveva chiesto al patriarca di fare appello al presidente russo di cessare la guerra contro il popolo ucraino. Nel corso della plenaria, da parte della Conferenza delle superiori delle congregazioni femminili polacche è stato comunicato che l’accoglienza alla popolazione ucraina viene offerta in 924 case religiose sul territorio polacco e in 98 case in Ucraina, dove lavorano 332 suore polacche.