“Il tempo delle dichiarazioni, il tempo dell’affermazione dei principi è già passato. Dobbiamo cercare meccanismi per fermare la guerra”. È quanto afferma l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk nel video messaggio diffuso oggi mentre sono terminati i colloqui di oggi tra le delegazioni ucraine e russe in video-conferenza. I negoziati riprenderanno domani, dopo una “pausa tecnica”. “Di nuovo, questa notte hanno bruciato le città e i villaggi dell’Ucraina”, dice l’arcivescovo. “La nostra città di Kiev è stata nuovamente ferita. Sulle teste della popolazione civile che questa notte cercava di dormire, di nuovo sono cadute le bombe e i razzi russi. Ma l’Ucraina resiste. L’Ucraina combatte. L’Ucraina testimonia che la forza dello spirito può essere più potente del potere delle armi aggressive altrui. Il popolo ucraino sta affermando il suo diritto a esistere, il suo diritto alla libertà, il suo diritto a essere se stesso”. Il pensiero di mons. Shevchuk si rivolge a “tutti coloro che, in diverse parti d’Europa e del mondo, sono scesi nelle piazze, nelle strade delle capitali dei loro Paesi, nelle loro città, in particolare durante lo scorso fine settimana, per dire un deciso ‘no all’aggressione russa contro l’Ucraina'”. “Vorrei ringraziare tutti coloro che si sentono vicini al popolo sofferente dell’Ucraina. Comprendiamo che in tali circostanze non può esserci una posizione neutrale. Perché chi tace, chi non condanna questa guerra, diventa complice del crimine, diventa complice dell’aggressione e delle uccisioni dei civili in Ucraina”. Da qui l’appello a quanti in queste ore stanno lavorando a trovare soluzioni sul piano negoziale. “Possa il Signore Dio dare saggezza: saggezza a coloro che cercano questa soluzione; saggezza a coloro che cercano, in modo diplomatico, di trovare occasioni di dialogo e porre fine a questa aggressione. Vi esorto tutti: ‘Non tacete, non fatevi da parte, non siate complici di questo delitto!'”.