Ucraina: appello del Consiglio panucraino delle Chiese per una no-fly-zone e disponibilità ad accompagnare corridoi umanitari

Un appello del Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose ai leader mondiali, all’Osce, agli Stati membri dell’Unione europea e della Nato perché adottino “misure urgenti per stabilire una no-fly zone sull’Ucraina” e piena disponibilità ad accompagnare con volontari civili e ministri delle Chiese l’evacuazione dei civili attraverso i corridoi umanitari. È quanto si legge in un messaggio del Consiglio delle Chiese: “Almeno 82 bambini sono stati uccisi e più di 100 feriti dall’inizio della guerra su vasta scala della Russia contro l’Ucraina”, si legge nell’appello. “Le truppe russe hanno danneggiato o distrutto più di 200 scuole, 30 ospedali e 1.500 case, inclusi condomini, e il numero continua ad aumentare. Centinaia di migliaia di civili sono stati bloccati dalle truppe russe a Kiev, Mariupol e Volnovakha nella regione di Donetsk senza cibo, acqua, cure mediche o altri mezzi di sussistenza. Il blocco russo di Mariupol ha già ucciso almeno 2.187 civili uccisi in continui bombardamenti, compresi i tentativi di evacuazione attraverso corridoi umanitari prestabiliti. Da qui l’appello a proteggere il paese “poiché nulla è più prezioso della vita umana”. “Inoltre, il Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose fa appello alla leadership della Federazione russa, alle organizzazioni internazionali, ai gerarchi ecclesiastici e alle figure religiose del popolo russo affinché adottino misure urgenti per organizzare corridoi umanitari per evacuare i residenti delle città e dei paesi ucraini da aree di ostilità attive, verso luoghi sicuri di loro scelta e lo scambio immediato di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina”. Chiese e organizzazioni religiose affermano infine che “al fine di evitare qualsiasi provocazione, l’evacuazione dei civili attraverso i corridoi umanitari può essere effettuata da volontari civili e ministri di Chiese e organizzazioni religiose, sia accompagnati dalla polizia ucraina che senza la loro partecipazione”.

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