Dalla Svevia parte uno dei percorsi di avvicinamento dei pellegrini del nord Europa verso la tomba di San Giacomo, a Compostela: 160 chilometri che si sviluppano lungo strade campestri antiche, tra accoglienza in piccoli borghi rurali, cappelle votive sempre aperte, disponibilità all’assistenza in ogni momento di difficoltà dei pellegrini per una tradizione riscoperta nel 19° secolo, dopo anni di oblio; e la ripresa sociale successiva alla pandemia da Covid-19 sta nuovamente rivivificando un percorso fatto di spiritualità e preghiera che attrae un numero crescente di pellegrini che raggiungono Compostela per varie strade, ben 121mila da tutta Europa nel 2021. Il percorso si snoda nell’Alta Svevia, da Ulm a Meersburg sul Lago di Costanza. La svettante torre campanaria di 161 metri della cattedrale di Ulm saluta i pellegrini, che godranno all’inizio dei sentieri della valle del Danubio. I sentieri sono costellati di ostelli e punti di ristoro, alcuni di grandi dimensioni, divenuti nei secoli veri punti di riferimento della vita ecclesiale e pastorale dei territori, come il Cursillohaus di Oberdischingen, nella diocesi di Rottenburg-Stoccarda: se si avessero dubbi della sua origine, una statua in pietra di un pellegrino con la conchiglia di Santiago che si riposa a una fontanella chiarisce il ruolo che quel sito ha avuto nei secoli per i viandanti verso la tomba dell’apostolo Giacomo. Il Cammino di Santiago è un esempio di ecumenismo totale: e la chiesa parrocchiale di Biberach an der Riss, dedicata ai santi Martino e Maria, sin dalla Riforma è stata utilizzata come luogo di culto comune per cattolici e protestanti. Ancora oggi apre le sue porte a chiunque voglia pregare o semplicemente ristorarsi nel cammino, che prosegue tra frutteti, località termali rurali, e grande accoglienza da parte degli abitanti verso i pellegrini.