“Il tempo forte della Quaresima è un periodo in cui Dio vuole svegliarci dal letargo interiore, da questa sonnolenza che non lascia esprimere lo Spirito”. Ne è convinto il Papa che, durante l’Angelus di ieri, commentando il Vangelo della Trasfigurazione si è riferito al “Sonno fuori luogo” dei discepoli, che “somiglia a tanti nostri sonni che ci vengono durante momenti che sappiamo essere importanti, magari alla sera, quando vorremmo pregare, stare un po’ con Gesù dopo una giornata trascorsa tra mille corse e impegni. Oppure quando è ora di scambiare qualche parola in famiglia e non si ha più la forza. Vorremmo essere più svegli, attenti, partecipi, non perdere occasioni preziose, ma non ci riusciamo, o ci riusciamo in qualche modo e poco”. “Tenere sveglio il cuore non dipende solo da noi”, ha ricordato Francesco: “È una grazia, e va chiesta. Lo dimostrano i tre discepoli del Vangelo: erano bravi, avevano seguito Gesù sul monte, ma con le loro forze non riuscivano a stare svegli. Questo succede anche a noi. Però si svegliano proprio durante la Trasfigurazione. Possiamo pensare che fu la luce di Gesù a ridestarli”. “Come loro, anche noi abbiamo bisogno della luce di Dio, che ci fa vedere le cose in modo diverso”, il paragone scelto dal Papa: “Ci attira, ci risveglia, riaccende il desiderio e la forza di pregare, di guardarci dentro, e di dedicare tempo agli altri. Possiamo superare la stanchezza del corpo con la forza dello Spirito di Dio. E quando noi non riusciamo a superare questo, dobbiamo dire allo Spirito Santo: ‘Aiutaci, vieni, vieni Spirito Santo. Aiutami: io voglio incontrare Gesù, voglio stare attento, sveglio’. Chiedere allo Spirito Santo che ci tiri fuori da questa sonnolenza che ci impedisce di pregare”. “In questo tempo quaresimale, dopo le fatiche di ogni giornata, ci farà bene non spegnere la luce della stanza senza metterci alla luce di Dio”, il consiglio di Francesco: “Pregare un pochino prima di dormire. Diamo al Signore la possibilità di sorprenderci e ridestarci il cuore. Lo possiamo fare, ad esempio, aprendo il Vangelo, e lasciandoci stupire dalla Parola di Dio, perché la Scrittura illumina i nostri passi e fa ardere il cuore. Oppure possiamo guardare il Crocifisso e meravigliarci davanti all’amore folle di Dio, che non si stanca mai di noi e ha il potere di trasfigurare le nostre giornate, di dare loro un senso nuovo, una luce diversa, una luce e inattesa”.