“Molti hanno dato per scontato che Putin volesse una guerra lampo ma è ora di cominciare a immaginare qualcos’altro. I russi avanzano lentamente e puntano alle città industriali, alle centrali nucleari e alle infrastrutture decisive. Credo vogliano prendersi tutto fino al fiume Dnepr, per avere un confine naturale che oggi non c’è fra l’Ucraina e la Russia nel Donbass”. Lo dice al Sir Fulvio Scaglione, giornalista a lungo corrispondente da Mosca. “Sono otto anni che gli ucraini spendono per la difesa, pensare che sarebbe stata una guerra lampo era sbagliato”.
Nella giornata di ieri, l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, ha presentato alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu le accuse del Cremlino secondo cui l’Ucraina e gli Stati Uniti avevano complottato per diffondere armi biologiche utilizzando uccelli migratori, pipistrelli e insetti. “Mi sembra uno scenario inverosimile per giustificare l’invasione. Tendo a non crederci e spero di non essere smentito”. Quello che critica fortemente il giornalista, già vicedirettore di Famiglia Cristiana, nella sua analisi è il ruolo dei media: “C’è una débâcle totale. Sono state prese delle decisioni che non vanno a nostro vantaggio, come per esempio l’interruzione dei canali e dei social o il richiamo dei giornalisti, anzi vanno a discapito dell’informazione. La stampa occidentale ha adottato una postura da ‘stampa di guerra’ in cui non si parla poco dei soldati ucraini deceduti”. E poi c’è l’aspetto economico che Scaglione ricorda: “Nel 2014 riprendendo la Crimea e alimentando l’insurrezione del Donbass la Russia ha sottratto il 20% del Pil ucraino. Secondo me ora la Russia vuole ultimare e impadronirsi delle centrali nucleari, dei centri industriali e portuali con l’obiettivo di annichilire l’Ucraina”. Nel frattempo, ieri Putin ha incontrato Alexander Lukashenko, il presidente bielorusso, dicendo che l’Unione Sovietica è stata colpita per anni dalle sanzioni e nonostante ciò ha ottenuto dei buoni risultati: “È come se Putin si disponesse a resistere a lungo, il che è un dramma per gli ucraini e per i russi. Quando si è parlato di una guerra lampo quindi si è fatta una idea romantica non corrispondente alla realtà”.