Fra Faustino, frate francescano di origini ucraine del convento di Terrasanta di Bordighera (Imperia), insieme all’Antoniano e nell’ambito del progetto “Operazione Pane”, è in continuo contatto con i francescani che vivono in Ucraina e che in questi giorni stanno assistendo le tantissime persone che cercano disperatamente un aiuto e un rifugio. “Operazione Pane”, in particolare, sostiene tre realtà francescane ucraine: a Konotop, a Odessa e a Kiev.
Il convento di Madonna di Fatima di Konotop si trova a circa 90 chilometri dal confine con la Russia; i frati hanno aperto fin da subito le porte della chiesa per accogliere civili, principalmente mamme e bambini. Fr. Romualdo, insieme ai suoi confratelli, sta accogliendo le famiglie garantendo loro un posto dove dormire al sicuro e un pasto caldo. Molti anziani sono rimasti nelle loro case, sebbene gravemente danneggiate: i frati vanno da loro ogni giorno, portando cibo e assistenza. Trovare risorse per tutti comincia a diventare faticoso, iniziano a scarseggiare cibo, medicine e tutto il necessario per chi in questi giorni sta perdendo tutto.
A Odessa i francescani assieme agli altri religiosi distribuiscono ogni giorno un pasto caldo a centinaia di persone. Molte famiglie sono state evacuate in zone più sicure dove continuano a ricevere il sostegno dei francescani. “Siamo in continuo contatto con i fratelli ucraini, soprattutto con i frati che si trovano a Kiev, Odessa e Konotop – conclude fr. Faustino -. In questi giorni in Ucraina fa molto freddo e, oltre al cibo e al riparo, c’è tanta necessità di medicinali antinfluenzali. Dall’Italia stiamo aiutando i nostri fratelli in Ucraina affinché nessuno venga lasciato solo”.
In Romania, dove si stanno riversando molte delle persone che riescono a scappare dall’Ucraina, c’è la città di Brăila, dove Suor Nicoleta e le sue consorelle della Casa del Sorriso di Mariele sono un punto di riferimento per mamme, bambini e anziani che riescono a fuggire. Sostenute da “Operazione Pane”, offrono loro aiuto concreto: cibo ma anche sostegno psicologico. Le suore della comunità si occupano del coordinamento dei volontari e delle risorse materiali, creando una rete di connessione con altre associazioni che possano intervenire per aiutare le donne e i bambini provati dalla guerra. Organizzano, inoltre, corsi, laboratori, momenti di svago in cui i bambini trovano uno spazio sicuro dove poter giocare e le mamme possono imparare la lingua rumena, così da integrarsi all’interno della nuova realtà nel miglior modo possibile.
Fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano, lancia un appello: “Sono centinaia di migliaia le persone sfollate che stanno cercando riparo in un’altra nazione. Case distrutte, ospedali danneggiati. Chi è ancora nelle proprie case spesso è privo di acqua, elettricità. Queste persone sono parte di noi, non possono essere lasciate sole. Ciascuno può fare la sua parte! Ora, più che mai, dobbiamo aiutarle”. Per donare: https://www.antoniano.it/campagne/emergenza-ucraina/.