“La guerra non rappresenta mai una soluzione”. Le Acli lo ribadiscono oggi, scendendo in piazza alla manifestazione di Firenze, organizzata da Eurocities, a cui hanno aderito il mondo del Terzo settore, la politica e i sindacati. Le Acli sono convinte che” debba essere ripristinato il diritto internazionale e debba cessare l’aggressione russa contro la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. L’unica via possibile è quella dei negoziati: l’invio di armi da parte dell’Italia al popolo ucraino non porterà ad una pace giusta e duratura”.
L’Associazione è concretamente a fianco dei profughi che in questi giorni sono costretti a lasciare il loro Paese. In particolare, “sono tre le possibilità di intervento sulle quali può dare uno specifico contributo: l’accoglienza nell’emergenza; l’accesso ai diritti; il supporto ai processi di integrazione”. La rete Acli è disponibile a collaborare con le organizzazioni del Terzo settore, con le istituzioni e con i sindacati, offrendo le proprie competenze e i propri luoghi di incontro.
“Non si può dimenticare che negli anni decine di migliaia di ucraini, in prevalenza donne, sono diventati parte integrante delle nostre comunità, assicurando un migliore benessere alle nostre famiglie. Hanno contribuito a garantire la tenuta del sistema del welfare familiare del nostro Paese”, ricorda l’Associazione.
Le Acli fanno proprio il pensiero di Giorgio La Pira, sindaco di Firenze e primo presidente delle Acli fiorentine, che tanto si spese per il dialogo e la pace tra i popoli, augurandosi che si possa avverare al più presto la profezia di Isaia: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”.