Hanno preso il via i lavori del primo convegno internazionale dedicato al buddhismo “Dharma Today” promosso da Unione buddhista italiana (Ubi) e ospitato presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti del capoluogo lagunare.
Sul tema “Buddhismo e pensiero contemporaneo” si è svolto un dibattito filosofico che ha coinvolto Marcello Ghilardi dell’Università degli studi di Padova, Bruno Lo Turco dell’Università La Sapienza di Roma, Matteo Cestari dell’Ateneo di Torino e Emanuela Magno, docente presso l’Università patavina.
Filippo Scianna, presidente dell’Unione buddhista italiana, ha posto l’accento sullo “stato dell’arte tra buddhismo e Occidente, su come il buddhismo possa rappresentare un riferimento etico, su come possa impreziosire un dibattito in ambito occidentale riguardo alle sfide etiche che ci troviamo ad affrontare, una sorta di balsamo dei sistemi complessi, vista che la nostra società diventa sempre più complessa ed interdipendente”. Non a caso, per il presidente Ubi, “siamo in un sistema in cui tutto è collegato e non ci possiamo permettere una visione settorializzata. L’Occidente però si muove tra due sponde: nichilismo e capitalismo e tra di loro un fiume che può travolgere tutto”. Quale il rischio? “Possiamo dire in termini di pratica che l’Occidente sta minando o atrofizzando alcune delle facoltà cognitive: attenzione e concentrazione, questa è l’era della disattenzione. Il buddhismo deve fare i conti con questi elementi basilari, in questo Occidente è stato eliminato anche il silenzio, la capacità di osservare e contemplare”, conclude Scianna.