“Abbiamo tutti, chi più chi meno, l’anima paralizzata, il cuore paralizzato. La liturgia della Parola produce effetti che sono al di là di ogni situazione umana”. Ne è convinto il card. Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, che nella prima predica di Quaresima, in Aula Paolo VI – a cui non era presente Papa Francesco, rappresentato dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin – ha affermato che “i testi ispirati hanno anche un potere di guarigione”. Quella narrata nell’episodio dei due discepoli di Emmaus – ha fatto notare il cardinale iniziando il ciclo di prediche in preparazione alla Pasqua, sul tema “Prendete, mangiate: questo è il mio corpo” (Matteo 26,26) – “fu la prima liturgia della Parola nella storia della Chiesa”, con Gesù che spiegava le Scritture ai due viandanti che poi lo riconoscono nello spezzare il pane. “Nel corso della storia della storia Chiesa eventi epocali sono accaduti come risultato dell’ascolto delle letture bibliche durante una messa”, ha proseguito Cantalamessa citando le esperienze di Sant’Antonio da Padova e di san Francesco d’Assisi. Le prediche di Quaresima, ha reso noto il porporato, seguiranno l’andamento della Messa, e si articoleranno in tre parti, dedicate rispettivamente alla liturgia della Parola, alla liturgia eucaristica e ai riti di comunione. Alle prediche sono invitati i cardinali, gli arcivescovi, i vescovi, i prelati della Famiglia Pontificia, i dipendenti della Curia Romana e del Vicariato di Roma, i superiori generali o procuratori degli ordini religiosi facenti parte della Cappella Pontificia, seminari e Collegi di Roma. Prossimi appuntamenti, sempre in aula Paolo VI: 18 e 25 marzo, 1 e 8 aprile.