“Questa guerra ci tocca profondamente” perché “alcuni dei nostri Paesi nordici hanno un confine in comune con la Russia e abbiamo forti legami storici con l’Ucraina”. È un passo di una dichiarazione sulla “guerra contro l’Ucraina” scritta dai vescovi della Conferenza episcopale dei Paesi nordici che oggi hanno concluso la loro assemblea plenaria a Tromsø. Nel testo esprimono “profonda comunione con il popolo ucraino” e lo “sdegno per la guerra di aggressione con cui la Federazione Russa mostra disprezzo per la sovranità dell’Ucraina e provoca sofferenze indicibili a milioni di innocenti”. Puntano il dito contro l’attacco all’ospedale di Mariupol, “geograficamente lontano da qualsiasi obiettivo militare”: “terribile simbolo” di questa guerra. Dai vescovi un appello al presidente russo – “Ferma questa guerra ingiusta!” – e al popolo russo: “Non permettere che questa iniquità sia perpetrata in vostro nome”. Nei vescovi anche tristezza per “le recenti dichiarazioni di alcuni ambienti della Chiesa russa”, che “presentano questa guerra di flagrante aggressione come una lotta per i valori cristiani: parlare in questi termini significa impegnarsi nella mera retorica, tenendo i valori morali ostaggio di un’agenda politica”. I vescovi pregano per tutti coloro che stanno soffrendo a causa della guerra, ma anche perché “i cuori dei potenti siano aperti alla sollecitazione del Principe della Pace” e perché questo tempo di quaresima sia tempo di conversione personale, delle nostre Chiese, dei nostri Paesi e di “tutta la nostra amata Europa, perché una guerra fratricida non assuma dimensioni sempre più terrificanti”.