“Condividendo i sentimenti di angoscia e preoccupazione di Papa Francesco più volte espressi per i ‘fiumi di sangue e lacrime che scorrono in Ucraina’, mi permetto di implorare Sua Santità con spirito di fraternità: per favore, rivolga un urgente appello alle autorità russe affinché fermino immediatamente le ostilità contro il popolo ucraino e mostrino buona volontà per cercare una soluzione diplomatica al conflitto, basata sul dialogo, il buon senso e il rispetto del diritto internazionale, consentendo al contempo corridoi umanitari sicuri e accesso illimitato all’assistenza umanitaria”. Con queste parole, il cardinale Jean-Claude Hollerich, in qualità di presidente dei vescovi Ue, ha rivolto oggi un accorato appello al Patriarca di Mosca e di tutte le Russie inviandogli una lettera. “Con il cuore spezzato, ascoltiamo le voci dei nostri fratelli e sorelle che soffrono per la follia della guerra in Ucraina, le cui orribili conseguenze sono davanti ai nostri occhi”, scrive l’arcivescovo di Lussemburgo. “Migliaia – soldati e civili allo stesso modo – hanno già perso la vita e più di un milione di persone sono state sfollate o sono fuggite dalla loro patria, la maggior parte delle quali donne e bambini vulnerabili. Poiché gli attacchi violenti colpiscono ogni giorno l’Ucraina e il suo popolo con maggiore forza, la necessità di assistenza umanitaria cresce drammaticamente di ora in ora, mentre gli sforzi diplomatici sono rimasti finora infruttuosi. Inoltre, poiché le parole e le azioni continuano a crescere, non può essere esclusa la possibilità di un conflitto europeo più ampio o addirittura globale con conseguenze catastrofiche”. “In questi momenti bui per l’umanità, accompagnati da intensi sentimenti di disperazione e paura, molti guardano a lei, Santità, come qualcuno che potrebbe portare un segno di speranza per una soluzione pacifica a questo conflitto. Nel 2016 ha deplorato insieme a Sua Santità Papa Francesco “l’ostilità in Ucraina che ha già causato molte vittime, inflitto innumerevoli ferite ad abitanti pacifici e gettato la società in una profonda crisi economica e umanitaria”, sollecitando un’azione volta a costruire la pace e la solidarietà. Per favore, non lasciare che quelle potenti parole vadano invano”. “In questo tempo di Quaresima – conclude il cardinale – noi cristiani, annunciando lo stesso Vangelo e pregando lo stesso Dio, che è il Dio della pace e non della guerra, preghiamo e facciamo tutto il possibile per aiutare a porre fine a questa guerra senza senso, affinché la riconciliazione e la pace possano abitare di nuovo nel continente europeo