“Come possono madri con bambini piccoli, anziani e portatori di handicap, reduci da viaggi di migliaia di chilometri, compilare domande di visti online in una lingua che non conoscono?”. Sono i leader londinesi delle principali religioni del Regno Unito a porre questa domanda al governo britannico che è stato molto criticato, in questi giorni, perché ha concesso soltanto 850 visti agli oltre 22mila cittadini ucraini che hanno fatto domanda. “Semplificare la burocrazia e accogliere, il più rapidamente possibile, non soltanto gli ucraini che hanno parenti nel Regno Unito ma qualunque rifugiato di quel Paese”. Queste le richieste avanzate dai leader al governo britannico in una lettera scritta dopo un momento di preghiera nella cattedrale della Santa Famiglia a Londra, centro della comunità greco-cattolica ucraina del Regno Unito. A firmare l’appello sono stati il primate cattolico di Inghilterra e Galles, il card. Vincent Nichols, l’arcivescovo greco ortodosso britannico di Thyateira e Gran Bretagna Nikitas, il vescovo anglicano di Southwark, Christopher Chessun e altri leader metodisti, battisti e delle Chiese libere. “Da figli e nipoti di coloro che hanno sperimentato gli orrori della guerra, settant’anni fa, siamo obbligati moralmente a garantire protezione e ospitalità a chi sperimenta, oggi, gli stessi orrori, per quanto incredibile possa sembrare in questo ventunesimo secolo”, scrivono i leader religiosi.