“È un dramma enorme che non finirà presto, una situazione molto difficile. Oggi abbiamo saputo che sono cadute bombe in un parco centrale, sono stati evacuati i bambini. Fin dal primo giorno stiamo supportando le persone sfollate che cercano riparo nei rifugi. Abbiamo 25 gruppi che distribuiscono cibo caldo e coperte e ci stiamo organizzando per portare aiuti alle frontiere. I corridoi umanitari sono importanti, darebbero un grande sostegno, specialmente per i bambini”. A parlare in videocollegamento da Kiev è Tetiana Stawnychy, presidente di Caritas Ucraina, una delle due organizzazioni ucraine che fanno riferimento alla Chiesa greco-cattolica e alla Chiesa cattolica latina, durante un incontro organizzato oggi da Caritas Internationalis. I primi minuti del collegamento sono stati fortemente disturbati da un hackeraggio, con insulti, interferenze di voci esterne e nella chat. Stawnychy non riesce a nascondere la commozione mentre racconta la grande situazione di stress e tensione che stanno vivendo e ringrazia per la solidarietà ricevuta dalla rete Caritas. “Donne, bambini e anziani stanno fuggendo verso le frontiere – dice -. C’è grande supporto e accoglienza dalle Caritas dei Paesi vicini”. L’Onu oggi ha parlato di 660.000 rifugiati già fuggiti dal Paese. Per noi, prosegue, “è importante il rispetto della dignità della persona umana. Abbiamo tanti volontari che si stanno mobilitando per aiutare gli sfollati. Distribuiamo cibo, coperte, acqua potabile e forniamo supporto psico-sociale alle persone traumatizzate. Abbiamo bisogno di carburante, generi di prima necessità, coperte, materassi, forniture mediche”. “Per noi è importante sapere che non siamo soli – conclude – e che con l’evolversi della situazione continuerà il vostro sostegno perché i bisogni si faranno sempre più grandi e urgenti”.