In una risoluzione approvata oggi pomeriggio, in seguito a un dibattito in aula a Bruxelles, i deputati europei “condannano con la massima fermezza l’aggressione militare illegale della Federazione russa nei confronti dell’Ucraina” e chiedono che il Cremlino ponga immediatamente fine a tutte le attività militari in Ucraina. I deputati chiedono progressi verso la concessione all’Ucraina dello status di Paese candidato all’Ue, di “limitare le importazioni delle più importanti merci di esportazione russe, tra cui petrolio e gas”, sanzioni mirate a indebolire l’economia e la base industriale russe, la fornitura rapida di armi difensive all’Ucraina e di estendere l’esclusione dal sistema Swift alla Bielorussia. Il Parlamento denuncia anche il ruolo del dittatore bielorusso Aliaksandr Lukashenko nell’aggressione. I deputati “respingono categoricamente la retorica russa che fa riferimento al possibile ricorso ad armi di distruzione di massa”, ricordando “alla Federazione russa i suoi obblighi internazionali” e mettendo in guardia “dai pericoli di un’escalation nucleare del conflitto”. Invitano la Commissione e i Paesi dell’Unione “a prestare un’assistenza umanitaria di emergenza supplementare all’Ucraina, in cooperazione con le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite e con altre organizzazioni partner internazionali”. Il testo, non legislativo, è stato approvato con 637 voti favorevoli, 13 voti contrari e 26 astensioni.