Hanno preso la direzione per Roma, basilica di Santa Sofia, quattro mezzi dell’Arciconfraternita di Misericordia di Grosseto e un altro messo a disposizione dalla comunità di Nomadelfia, carichi di coperte, vestiario, medicinali, prodotti per l’infanzia, alimenti a lunga conservazione.
Sono il frutto della straordinaria risposta di generosità arrivata dai maremmani, che in meno di 48 ore ha consentito di stoccare quasi 500 scatole di materiale vario, che da Roma, grazie all’Esarcato apostolico degli ucraini greco-cattolici in Italia, arriverà al confine con l’Ucraina, dove la Caritas si farà carico di distribuirlo a chi è nel bisogno.
Nel primo pomeriggio di oggi volontari si sono ritrovati alla parrocchia dell’Addolorata e alla parrocchia Madre Teresa per caricare gli scatoloni e le coperte sui mezzi a disposizione. C’erano giovani, c’erano alcuni sacerdoti, uomini, donne, ma soprattutto c’erano signore ucraine che vivono qui e addirittura alcune che sono arrivate da poche ore dall’Ucraina.
“Grazie Maremma per questa risposta”, è stato il commento di don Vitaliy Perih, il cappellano deli ucraini cattolici a Grosseto. “Dà coraggio e consolazione vedere con quanto slancio in poche ore si è riusciti a mettere insieme così tanta roba da poter donare. Grazie! Il nostro Paese è allo stremo e abbiamo bisogno di segnali così”.
Commosso anche don Marco Gentile, parroco dell’Addolorata: “Domenica alle messe abbiamo lanciato l’appello, poi ripetuto da don Vitaliy in piazza nel pomeriggio e la risposta è stata immediata e talmente generosa che abbiamo riempito tutti gli spazi disponibili della parrocchia. La cosa più commovente di queste ore è stato vedere le donne ucraine lavorare con grande energia per preparare le scatole, dividere le cose per i bambini da quelle per gli adulti, sistemare, ordinare per fare in modo che tutta questa generosità arrivi ai loro connazionali. Questa è la logica della fraternità evangelica”.
Don Paolo Gentili, vicario generale della diocesi di Grosseto, sottolinea il grande impegno corale di queste ore. “Non è stato semplice mettere in piedi tutto questo, trovare i mezzi, organizzare il lavoro, ma la risposta della gente è stata talmente bella che ogni sforzo per assecondarla è stato ripagato. Ora continuiamo e nelle prossime ore partiranno altri mezzi. Anzi, lanciamo un appello a imprenditori della zona: se avete un mezzo da mettere a disposizione aiutateci!”.
La Caritas dell’Esarcato apostolico degli ucraini greco-cattolici sottolinea che c’è ancora bisogno di medicinali (per medicazioni, antipiretici, antidolorifici, antinfiammatori, ghiaccio, bende…); alimenti per bambini; pannolini; prodotti per l’igiene (saponi, assorbenti, dentifrici…); coperte. Per il momento non i vestiti, ma solo intimo (nuovo).