“L’Italia ha risposto all’appello del presidente Zelensky che aveva chiesto equipaggiamenti, armamenti e veicoli militari per proteggersi dall’aggressione russa. È necessario che il Governo democraticamente eletto sia in grado di resistere all’invasione e difendere l’indipendenza del Paese”. Lo ha affermato questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, nelle sue comunicazioni al Senato della Repubblica sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina.
“A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie, non è possibile rispondere solo con incoraggiamenti e atti di deterrenza”, ha spiegato il premier, sottolineando che “questa è la posizione italiana, la posizione dell’Unione europea, la posizione di tutti i nostri alleati”.
Draghi ha ripercorso la fitta rete di incontri, colloqui, telefonate avuti in questi giorni e ha elencato tutti provvedimenti assunti a livello nazionale, europeo e internazionale. “L’Italia – ha assicurato – è pronta a ulteriori misure restrittive, ove fossero necessarie. In particolare, ho proposto di prendere ulteriori misure mirate contro gli oligarchi”. “L’ipotesi – ha precisato – è quella di creare un registro internazionale pubblico di quegli oligarchi con un patrimonio superiore ai 10 milioni di euro. Ho poi proposto di intensificare ulteriormente la pressione sulla Banca centrale russa e di chiedere alla Banca dei Regolamenti internazionali, che ha sede in Svizzera, di partecipare alle sanzioni”.
Draghi ha anche evidenziato che “allo stesso tempo, è essenziale mantenere aperta la via del dialogo con Mosca. Ieri, delegazioni russe e ucraine si sono incontrate in Bielorussia, al confine con l’Ucraina. Auspichiamo il successo di questo negoziato, anche se siamo realistici sulle sue prospettive”. Il premier ha voluto anche rassicurare i cittadini italiani “preoccupati per le conseguenze di questo conflitto” e ha garantito che “il governo è inoltre al lavoro per mitigare l’impatto di eventuali problemi per quanto riguarda le forniture energetiche”. “Non possiamo lasciare che in Europa si torni a un sistema dove i confini sono disegnati con la forza. E dove la guerra è un modo accettabile per espandere la propria area di influenza”, ha concluso Draghi: “Il rispetto della sovranità democratica è una condizione alla base di una pace duratura”.