“Oggi stiamo vivendo il sesto giorno della guerra sanguinosa e ingiusta. In questi ultimi momenti, in particolare questa notte, abbiamo assistito ai nuovi orrori della guerra. Abbiamo visto scuole, asili nido, cinema, musei distrutti, e al mattino un razzo ha colpito l’ospedale per la maternità. Ci chiediamo, ma perсhé? Si tratta di donne e neonati. Perché sono diventate vittime di questa guerra?”. È quanto racconta oggi l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica, facendosi subito testimone dell’attacco questa mattina di un razzo su un ospedale per la maternità, vicino a Kiev. La città – spiega l’arcivescovo – si è risvegliata questa mattina sotto la neve, nel giorno in cui si celebra in Ucraina l’inizio della primavera come “un bucaneve che si fa strada attraverso la neve per mostrare il suo fiore” tra “gli orrori della guerra”. “Ma noi preghiamo. Resistiamo”, prosegue il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. “Siamo una nazione che costruisce, difende a costo del proprio sangue la pace in Ucraina e nel mondo intero. Preghiamo per i nostri soldati, preghiamo per tutti coloro che oggi sostengono la lotta per la pace in Ucraina. In questi giorni abbiamo visto l’eroismo della gente comune. Abbiamo pianto le vittime degli attentati missilistici a Kharkiv, ma ieri abbiamo anche visto gli abitanti di Berdyansk espellere, a mani nude, le forze armate dalla loro città con lo slogan ‘Berdyansk è Ucraina’. E la bandiera ucraina è rimasta a sventolare sul municipio. Si compiono davvero le parole di Cristo: nessuno ha amore più grande di colui che dà la vita per i suoi amici. Vediamo che a vincere non è l’odio, ma l’amore. L’amore genera eroi, l’odio genera dei criminali”. “Ecco perché incoraggio tutti voi a imparare ad amare in questo momento tragico”, dice l’arcivescovo. “Non lasciamoci sopraffare dall’odio, non usiamo il suo linguaggio e le sue parole. Secondo la saggezza popolare, chi odia il nemico è già da lui sconfitto. Vinceremo con la forza dell’amore per la nostra patria, per Dio e per il prossimo”.