Quaresima: mons. Corazza (Forlì), “mettiamoci in cammino, tutti, per convertirci”

“Mettiamoci in cammino, tutti, per convertirci”. È l’esortazione rivolta dal vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, nell’editoriale pubblicato sul nuovo numero del settimanale diocesano “Il Momento”.
“Quest’anno – rivela il vescovo – il tempo forte della Quaresima l’ho atteso più del solito e per almeno tre motivi”. “Il primo – spiega – è perché la Quaresima ci prepara alla Pasqua, la festa della risurrezione. Il fondamento della speranza umana e cristiana”. “Il secondo – prosegue – è per il ricordo delle Ceneri del 2020: indelebile! Esattamente 24 mesi fa, celebrammo il Mercoledì delle Ceneri con numeri ridotti in Chiesa. Ci sentivamo strani, impauriti”. “Le ceneri del mercoledì – ammonisce il vescovo – ci ricordano ogni anno la nostra fragilità, ma noi lo dimentichiamo!”. “Infine, terzo, attendevo questa Quaresima soprattutto perché possiamo iniziarla con una fiducia nuova”, aggiunge mons. Corazza, sottolineando che “quest’anno non ci sono motivi per non venire. Con prudenza e responsabilità (parole d’ordine che ci hanno guidato in questi 24 mesi), ma finalmente possiamo viverla insieme. Sono piccoli segni, che infondono in noi fiducia e speranza”. “Non dimentichiamo mai chi ci ha lasciato in questi mesi – il richiamo del presule – e ringraziamo chi ha fatto il suo dovere”. “Impariamo la lezione, ma riprendiamo a vivere”, l’invito del vescovo, rilevando che “siamo tutti cambiati, ma abbiamo, spero, imparato la lezione. E se non l’abbiamo imparata, abbiamo la Quaresima per far tesoro di quello che abbiamo vissuto”. “Abbiamo scoperto l’importanza della fede vissuta in famiglia, la solidarietà degli altri, la responsabilità delle scelte personali che ricadono positivamente o negativamente sugli altri”, osserva mons. Corazza, secondo cui “c’è anche un cammino di riconciliazione da compiere. Tante tensioni, divisioni, accuse, allontanamenti, attacchi sconsiderati. Cattive parole e cattivi pensieri”. “Altri problemi, purtroppo, ci attendono”, conclude il vescovo: “È scoppiata la guerra in Ucraina, il caro-carburante grava pesantemente su famiglie e imprese; i conflitti familiari e sociali sono in aumento… Con la preghiera, la solidarietà e la misericordia riusciremo a sconfiggere anche quelli”.

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