È come di consueto anche in inglese, spagnolo e francese il numero di febbraio di “Donne Chiesa Mondo”, il mensile de L’Osservatore Romano, questo mese intitolato “Cattoliche”. “Catholic Women” è appunto il titolo dell’editoriale del numero in inglese nel quale si legge, tra l’altro: “Essere cattoliche oggi vuol dire vivere la fede nel presente, nel mondo che cambia, nei ruoli che si modificano. Significa stare nella Chiesa e vederla/volerla cambiare, declinarla al femminile e contare di più”. Il numero di febbraio propone dunque storie di donne che hanno deciso di non fermarsi alla tradizione ma, pur accettandone gli insegnamenti, di “andare avanti”. Sono ormai tante quelle che, proprio testimoniando la loro fede, sono ispiratrici di cambiamento sociale e culturale” e “rappresentano esempi di un nuovo modo di essere e vivere nella Chiesa”.
Una di loro è Teresa Forcades, la monaca benedettina che “esplora con audacia nuovi territori dell’etica e della conoscenza e che invita a conoscere e a riconoscere ‘la storia femminile’ della Chiesa”. Ma anche Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, prima donna in cinquecento anni, a ricoprire questo incarico, con la quale viene percorso “un viaggio dell’anima”. E poi, tra le altre, Emilce Cuda, prima donna capo ufficio della Pontificia commissione per l’America latina, definita “teologa atipica”, La “fatica di essere giovane e cattolica” viene espressa da Koketzo Mary Zomba, rappresentante per l’Africa meridionale al Sinodo dei giovani. E ancora Elisabeth Schüssler Fiorenza, pioniera nell’interpretazione biblica e nella teologia femminista, la studiosa che ne ha rivelato la non neutralità. Tutte figure che, insieme ad altre, si ritrovano anche nelle edizioni spagnola e francese del periodico.