Papa Francesco: udienza, “immorale l’accanimento terapeutico”, sì a “cure palliative”, no a “derive inaccettabili che portano ad uccidere”

“Non possiamo evitare la morte, e proprio per questo, dopo aver fatto tutto quanto è umanamente possibile per curare la persona malata, risulta immorale l’accanimento terapeutico”. Lo ha detto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata a San Giuseppe patrono della buona morte, ha citato a braccio “quella frase del popolo fedele di Dio, della gente semplice: ‘lascialo morire in pace, aiutalo a morire in pace’. Quanta saggezza!”. Poi Francesco si è soffermato sulla “qualità della morte stessa, del dolore, della sofferenza”: “Dobbiamo essere grati per tutto l’aiuto che la medicina si sta sforzando di dare, affinché attraverso le cosiddette cure palliative, ogni persona che si appresta a vivere l’ultimo tratto di strada della propria vita, possa farlo nella maniera più umana possibile”. “Dobbiamo però stare attenti a non confondere questo aiuto con derive anch’esse inaccettabili che portano ad uccidere”, ha precisato il Papa.

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