“Oggi vogliamo essere un servizio di animazione spirituale che promuova l’esperienza della fraternità universale. Crediamo e vogliamo assumere l’invito ad incontrare tutti, specialmente i più fragili, uscendo verso le periferie ed essendo Chiesa sinodale, in un processo di discernimento permanente”. È quanto scrive la Direzione generale del Movimento per un Mondo Migliore in un messaggio diffuso per i suoi 70 anni di vita e missione. Era il 10 febbraio 1952 quando Papa Pio XII – rivolgendosi con un radiomessaggio alla diocesi di Roma – esortò ad una mobilitazione per il rinnovamento del mondo. “C’è un mondo intero – disse il Papa in quell’occasione – che deve essere ricostruito dalle sue fondamenta, che deve essere trasformato da selvaggio in umano, da umano in divino, secondo il cuore di Dio”. Il Movimento per un Mondo Migliore nasce in risposta a quell’appello. Fu il sacerdote gesuita Riccardo Lombardi, (nato nel 1908 a Napoli) a raccogliere quella sfida e l’urgenza di intervenire “in mezzo a complesse situazioni dell’umanità, in particolare nell’Europa che era stata devastata dall’influenza fascista, dall’occupazione nazista e dalla minaccia dell’ideologia comunista”. Il padre gesuita propose, come “sola via di risposta, la fraternità universale, fondata sul senso dell’umano e sulla relazione che si dà attraverso la figura di Cristo”. Dopo la morte di padre Lombardi (1979) il Gruppo si riorganizza in equipe locali, regionali e nazionali e assume il nome “Servizio di animazione comunitaria per un Mondo Migliore” che nel 1988 viene riconosciuto dal Pontificio Consiglio per i laici come Associazione internazionale di fedeli. “Cercatori permanenti in un’epoca di tanti cambiamenti”, si legge nel messaggio diffuso oggi, “desideriamo aprirci allo Spirito con umiltà”. “L’esperienza della mancanza di senso sembrano conquistare il mondo di oggi”. Le sfide oggi sono la povertà, la disuguaglianza, l’individualismo e una violenza esacerbata. “In questo contesto, il Servizio di animazione cerca nuove vie per incoraggiare la fraternità universale. A partire dalle sue nuove proposte di itinerari spirituali, propone un cammino e una ricerca insieme agli altri del senso dell’umano, sperimentando in questa ricerca dialogica la ‘salvezza’ di ciò che rende ‘umano’ l’essere umano. È un cammino di profonda spiritualità che muove alla conversione, che trasforma e apre nuovi orizzonti”.