“Finché c’è Vita – #NoEutanasiaLegale”: è questo il nome del Comitato presento stamattina al termine dell’evento “Eutanasia: vite da scartare? Il dovere della società di fronte alla sofferenza”, che si è svolto presso la Sala Capranichetta dell’Hotel Nazional in piazza Monte Citorio, a Roma. “L’obiettivo – spiega Antonio Brandi, membro del Comitato – è di diffondere le ragioni del ‘no’ al referendum sull’omicidio del consenziente promosso dai Radicali, qualora il quesito dovesse essere giudicato legittimo dalla Corte Costituzionale il prossimo 15 febbraio. Il primo atto del Comitato sarà proprio quello di depositare presso la Consulta una memoria contro l’ammissibilità del quesito, chiedendo di poterla discutere oralmente nella camera di consiglio del 15 febbraio”.
“Non si tratta di dare più giorni di vita per prolungare gravi sofferenze, ma di dare con amorevole fraternità umana e cuore cristiano più vita e dignità ai giorni che Dio ci dona da vivere in questa terra, accompagnando e sostenendo chi vive la malattia”, ha aggiunto don Isidoro Mercuri Giovinazzo, membro del Comitato e presidente dell’Associazione italiana di pastorale sanitaria. Altri membri del Comitato “Finché c’è Vita – #NoEutanasiaLegale” sono Jacopo Coghe, in qualità di presidente, Antonio Brandi, Aldo Bova, presidente del Forum sociosanitario, Francesco Bellino e Filippo Maria Boscia, presidente dell’Associazione medici cattolici italiani e vicepresidente del Comitato “Finché c’è Vita”, secondo il quale “ai medici non può essere assegnato il compito di causare o provocare la morte”.