“Mi auguro che ciò che è accaduto a questi ragazzi, una volta scoperti, valga come esempio educativo per i loro coetanei affinché comprendano l’irrazionalità dei gesti compiuti, con l’aiuto e il consiglio dei genitori (spero non tutti conniventi per atti di un sì grave vandalismo) e il sostegno dell’azione culturale ed educativa della scuola, oltre all’incoraggiamento della comunità cristiana”. Lo dichiara l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, che circa un mese fa, l’8 gennaio scorso, era stato avvisato dello “sfregio” ai danni delle pareti esterne della cattedrale e subito aveva avvertito le Forze dell’ordine. Adesso sono stati individuati quattro ragazzini, tra i 14 e i 17 anni, che hanno imbrattato con alcune scritte beni culturali, tra cui la stessa cattedrale. “Plaudo ai risultati della peculiare azione d’indagine svolta dalla nostra polizia locale su incarico della Procura per i minori”, dice il presule.
Riferendosi ai ragazzi, aggiunge: “Possano imparare a rispettare e ad amare di più ciò che i nostri antenati ci hanno consegnato come inno alla bellezza, grande ricchezza della nostra straordinaria città-chiesa. Ai quattro ragazzi giunga il mio abbraccio paterno, ma a loro chiedo l’impegno a non ripetere più azioni che danneggiano la collettività e il bene comune”.