Safer Internet Day: Novara, la diocesi con Fondazione Carolina promuove corso per insegnanti di religione su educazione digitale e prevenzione cyberbullismo

(Foto: diocesi di Novara)

Nella mattina di oggi, Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, la diocesi di Novara ha presentato un progetto di formazione per insegnanti di religione dedicato ai temi dell’educazione digitale e della prevenzione del cyberbullismo, realizzato in collaborazione con la Fondazione Carolina Picchio.
Hanno preso parte all’incontro Paolo Usellini, direttore dell’Ufficio diocesano scuola, Margherita Invernizzi, condirettrice dell’Ufficio diocesano per la famiglia, don Gianluca De Marco, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, Ivano Zoppi, segretario generale, e Paolo Picchio, presidente onorario della Fondazione.
Il progetto è una risposta all’appello alla Chiesa e alla comunità civile, lanciato dal vescovo Franco Giulio Brambilla nel suo discorso alla città e alla diocesi durante la festa patronale di san Gaudenzio 2022, nel quale aveva fatto riferimento proprio alla collaborazione tra diocesi e Fondazione Carolina.
La Fondazione Carolina raccoglie il messaggio di Carolina Picchio, che, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013, dopo essersi vista umiliata in un video diffuso in rete, si tolse la vita. Lascerà scritto, quasi come un testamento, un monito per tutti: “Le parole fanno più male delle botte”. Per anni il papà Paolo Picchio si è impegnato per rendere giustizia a Carolina (con il primo processo in Europa sul cyberbullismo) e per dare senso a questi messaggi.
“Il corso – ha detto Usellini – ha come finalità non solo quella di formare gli insegnanti nel difficile compito che sono chiamati a svolgere quotidianamente in classe; ma anche quella di accompagnare educatori che proprio perché operano nella scuola, sono come pochi altri a contatto con migliaia di giovani e di famiglie, e che quindi – insieme agli animatori degli oratori e ai gruppi di pastorale familiare delle parrocchie – sono tra i primi elementi della rete educativa e di ascolto delle nuove generazioni di cui ha parlato il vescovo e tra i primi che possono essere promotori di un approccio più consapevole al web”.
“All’emergenza, si risponde con un’alleanza – ha affermato Invernizzi -. Dietro ogni storia di difficoltà, di dolore, di bullismo che riguarda i giovani, c’è una famiglia. Già l’esortazione apostolica di Papa Francesco Amoris Laetitia dedicata alle famiglie, invitava ad essere là dove sono i giovani. Questo cammino con al centro il tema della cittadinanza digitale va proprio in questa direzione”.
Per don Gianluca De Marco, “la pandemia, l’isolamento, le relazioni forzatamente costrette a passare attraverso lo strumento digitale hanno aumentato il tasso di ansia tra i giovani. Compito di chi si deve prendere cura di loro è quello di educarli a cambiare ciò che li muove: dall’ansia alla speranza. Stando loro accanto. Dimostrando che anche nell’esperienza più brutta ci sono adulti, educatori, che non li lasciano soli”.
Il corso prevede tre moduli suddivisi per ordini scolastici completato da un servizio psicopedagogico di tutoraggio/supervisione in piccolo gruppo (su base volontaria).

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