“L’organizzazione delle società in tutto il mondo è ancora lontana dal rispecchiare con chiarezza il fatto che le donne hanno la stessa dignità e gli stessi diritti degli uomini”. Ne è convinto il Papa, che nel videomessaggio agli organizzatori della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, promossa dall’Unione internazionale delle superiore generali e dall’Unione dei superiori generali, fa notare che le “doppiamente povere sono le donne che soffrono situazioni di esclusione, maltrattamento e violenza, perché spesso si trovano con minori possibilità di difendere i loro diritti”. Di qui la necessità di “considerare la condizione delle donne e delle bambine, sottoposte a molteplici forme di sfruttamento, anche attraverso matrimoni forzati, schiavitù domestica e lavorativa”. Per Francesco, “migliaia di donne e bambine che ogni anno vengono trafficate denunciano le drammatiche conseguenze di modelli relazionali fondati sulla discriminazione e la sottomissione”. “La tratta di persone, attraverso lo sfruttamento domestico e quello sessuale, riconsegna con violenza le donne e le bambine al loro supposto ruolo di subordinate alla prestazione di servizi domestici e di servizi sessuali, alla loro figura di erogatrici di cura e dispensatrici di piacere, che ripropone uno schema di rapporti improntati al potere del genere maschile su quello femminile”, denuncia il Papa: “Ancora oggi, e ad alto livello”.