C’è una “responsabilità sociale a cui dobbiamo rispondere” e bisogna fare passi per “affinare gli sguardi, accorgerci della piaga” della tratta “e occuparcene”. Così l’amministratore apostolico di Colonia, mons. Rolf Steinhäuser, che avrebbe dovuto accogliere i partecipanti nella sua città. Mons. Steinhäuser ha descritto gli sforzi che sta facendo l’arcidiocesi rispetto a un aspetto in particolare: la dimensione etica delle catene produttive con un’attenzione e un impegno delle strutture economiche della Chiesa, insieme ai partner ecumenici, per la piattaforma “Wir kaufen anders”. “Tanti europei non sanno quanto i nostri concittadini siano coinvolti nella rete internazionale della criminalità”, una piaga che si ripete “anche davanti alla nostra porta di casa”, anche nei nostri consumi. L’arcivescovo di Amburgo Stefan Hesse, presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale tedesca, ha spiegato come il Gruppo internazionale Santa Marta che ha contatti in 25 Paesi nel mondo, dopo una serie di eventi internazionali, abbia avviato conferenze regionali, come la attuale a livello europeo, per “esaminare più da vicino le problematiche della nostra regione”, mettere in luce buone pratiche, condividere le risorse. I lavori in modalità virtuale prevedono in avvio un’analisi della situazione in relazione soprattutto alla pandemia, si passerà a identificare le sfide con voci dalla politica, dalle forze dell’ordine e della Chiesa; quindi le possibilità di azione attraverso la cooperazione, con un focus sullo sfruttamento lavorativo.
Gruppi di lavoro metteranno a punto raccomandazioni per l’azione che saranno presentati nel momento conclusivo e conterranno indicazioni in diversi ambiti: dal piano normativo e legale, le sue applicazioni, attività delle chiese e della società civile, dei cittadini consumatori. Oltre 100 i partecipanti da 21 Paesi, con esperti di diversi ambiti, in una “costellazione che non si realizza spesso, per trovare strategie per lottare”, così il vescovo Hesse.