“Un senso di stima e di ammirazione nei confronti di Mattarella. Ma assieme è emersa anche la convinzione che non si può più perdere tempo rispetto al bisogno di nuovi partiti e di nuovi politici, meno incentrati su giochi di potere, sulla propria autoreferenzialità, sull’immediato, sull’autoconservazione”. Lo ha detto mons. Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, nominato nei giorni scorsi componente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani, in un’intervista. “C’è un’urgente necessità di partiti rinnovati, più aperti al bene comune, a una visione di futuro per tutti e, quindi, ad una progettualità attenta ai bisogni della gente e del Paese”.
Il presule sostiene che “sovranismo e populismo hanno indotto nei partiti una sproporzione enorme rispetto ai bisogni reali, alle vere domande dei cittadini e della società, che sono posti a vivere dentro una crisi complessa, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche dal punto di vista ecologico, sociale, economico, finanziario, politico e culturale”. “Ciò dovrebbe far pensare al definitivo superamento sia del sovranismo sia del populismo, come anche del leaderismo”.