È durato circa 35 minuti il colloquio privato tra il Papa e il presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, che successivamente ha incontrato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. “Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, svoltisi nel quadro del trentesimo anniversario del riconoscimento della Slovenia da parte della Santa Sede e dello stabilimento dei rapporti diplomatici – riferisce la Sala Stampa della Santa Sede – è stato espresso apprezzamento per le positive relazioni bilaterali e per il dialogo in corso tra la Chiesa e le autorità civili slovene”. “Nel prosieguo della conversazione – si legge ancora nel comunicato – sono state affrontate diverse tematiche di carattere internazionale e regionale, tra le quali la cooperazione regionale, l’allargamento dell’Unione Europea ai Paesi dei Balcani occidentali e la situazione in Ucraina”. Il Papa ha donato al presidente un’opera in mosaico raffigurante “Il seminatore”, oltre ai consueti volumi dei documenti papali, al Messaggio per la Pace di quest’anno, al Documento sulla Fratellanza Umana e al libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della Libreria editrice vaticana. Il presidente sloveno ha donato al Santo Padre una “poticka”, dolce tipico del suo Paese, una raccolta di pannelli d’alveare, tipici della Slovenia, e un volume sulle api e il loro rapporto con l’uomo.