Papa Francesco: “forbice tra i pochi ricchi e i tanti poveri è sempre più larga”, “siate azzeratori di disuguaglianze”. “La Chiesa è bella”

“Ciò che ferisce gli occhi è che ai nostri tempi non vi è solo concentrazione della ricchezza, ma l’accumularsi di una potenza enorme, di una dispotica padronanza dell’economia in mano di pochi. Questo potere diviene più che mai dispotico in quelli che, tenendo in pugno il danaro, la fanno da padroni; onde sono in qualche modo i distributori del sangue stesso, di cui vive l’organismo economico, e hanno in mano, per così dire, l’anima dell’economia”. A citare le parole pronunciate da Pio XI quasi un secolo fa, “eppure attualissime”, è stato il Papa, durante l’udienza concessa alla comunità del Pontificio Seminario Lombardo.  “Quanto è vero e quanto è tragico tutto ciò ora, mentre la forbice tra i pochi ricchi e i tanti poveri è sempre più larga”, ha esclamato Francesco: “In questo contesto di disuguaglianze, che la pandemia ha accresciuto, vi troverete a vivere e operare come preti del Concilio Vaticano II, come segni e strumenti della comunione degli uomini con Dio e tra di loro”. “Siate tessitori di comunione, azzeratori di disuguaglianze, pastori attenti ai segni di sofferenza del popolo”, la consegna del Papa: “Anche attraverso le conoscenze che state acquisendo, siate competenti e coraggiosi nel levare parole profetiche in nome di chi non ha voce. Grandi compiti vi attendono. Per realizzarli vi invito a chiedere a Dio di sognare la bellezza della Chiesa, la Chiesa è bella: sognare la Chiesa italiana di domani più fedele allo spirito del Vangelo, più libera, fraterna e gioiosa nel testimoniare Gesù, animata dall’ardore di raggiungere chi non ha conosciuto il ‘Dio di ogni consolazione’. Una Chiesa che coltivi una comunione più forte di ogni distinzione e sia ancora più appassionata ai poveri, nei quali Gesù è presente”.

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