Papa Francesco: Angelus, racconta la storia di Rayan e quella di John, “in mezzo a tante brutte notizie, ci sono dei santi della porta accanto”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Oggi, in mezzo a tante brutte notizie, ci sono cose belle, ci sono dei santi della porta accanto”. Ne è convinto il Papa, che al termine dell’Angleus di ieri ha raccontato, a braccio “due cose belle”: “Una, nel Marocco, come tutto un popolo si è aggrappato per salvare Rayan. Era tutto il popolo lì, lavorando per salvare un bambino! Ce l’hanno messa tutta. Purtroppo non ce l’ha fatta. Ma quell’esempio, quelle fotografie di un popolo, lì, aspettando per salvare un bambino… Grazie a questo popolo per questa testimonianza!”. L’altra cosa bella ha proseguito Francesco, “è successa qui in Italia, e non uscirà sul giornale”. È la storia di John, un ragazzo ghanese, 25 anni, migrante, che per arrivare in Italia “ha sofferto tutto quello che soffrono tanti migranti, e alla fine si è sistemato nel Monferrato, ha incominciato a lavorare, a fare il suo futuro, in un’azienda vinicola. E poi si è ammalato di un cancro terribile, è in fin di vita”. E quando gli hanno detto la verità, cosa avrebbe voluto fare, John ha risposto: “Tornare a casa per abbracciare mio papà prima di morire”. “Morendo, ha pensato al papà”, ha commentato Francesco con voce commossa: “E in quel paese del Monferrato hanno fatto subito una raccolta e, imbottito di morfina, lo hanno messo sull’aereo, lui e un compagno, e lo hanno inviato perché potesse morire tra le braccia del suo papà”. “Grazie per queste due testimonianze che ci fanno bene”, ha concluso il Papa.

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