“Agata ascoltò le parole di Gesù, le accolse con gioia e le visse coraggiosamente. Per questo noi la ricordiamo e la veneriamo; per questo siamo fieri di lei e ne parliamo come di una persona che vorremmo imitare. Questo, sorelle e fratelli, è il motivo più vero della nostra devozione agatina: nel profondo del nostro cuore abbiamo il desiderio di vivere come Agata, con le sue virtù, superando ogni rispetto umano e divenendo sempre più cittadini e cristiani esemplari”. Lo ha detto mons. Salvatore Gristina, amministratore apostolico di Catania, che questa mattina nella cattedrale di Catania, ha celebrato la messa in occasione della festa della patrona sant’Agata. “Venerando i santi e cercando di imitarli – ha aggiunto – la Chiesa di Catania vuole realizzare con l’audacia della fede il suo pellegrinaggio terreno alla luce del Vangelo. La santa patrona ci accompagna con la sua gloriosa testimonianza, soprattutto in questa stagione della storia della Chiesa universale e particolare”. “Comportandoci così seguiremo davvero Sant’Agata. Questo è, o dovrebbe essere, il significato autentico delle partecipate processioni agatine”. Queste ultime a causa della pandemia non potranno tenersi come deciso dai vescovi siciliani. Tuttavia, ha sottolineato mons. Gristina, “l’assenza delle processioni può aiutarci a comprendere meglio che partecipare a questi gesti di devozione in onore della Madonna e dei santi, costituisce un pubblico impegno di voler camminare con loro, di vivere come loro”. La messa odierna è stata anche l’occasione per mons. Gristina di salutare la diocesi catanese dal momento che il prossimo 19 febbraio avrà luogo l’ingresso del nuovo arcivescovo, mons. Luigi Renna.