“Il narcotraffico permea sempre più la nostra società, gli organi di sicurezza e le istituzioni pubbliche. Queste dovrebbero garantire una lotta frontale, tuttavia sono fianchi fragili attraverso i quali delinquenti e criminali riescono a penetrare e a trarre vantaggio”. È la forte accusa della Conferenza episcopale del Paraguay, contenuta in una nota diffusa ieri dal proprio Ufficio comunicazione, in seguito ai numerosi episodi di violenza e criminalità delle ultime settimane, l’ultimo dei quali è accaduto domenica a San Bernardino: due persone (tra cui una giovane mamma) sono rimaste uccise e altre quattro ferite, durante una sparatoria, mentre era in corso un evento musicale. Si legge nella nota: “Ripudiamo e condanniamo con forza i violenti omicidi avvenuti nella città di San Bernardino. Atti di violenza di questa portata e gravità non sono normali e non dovrebbero colpire la nostra società. Il fondamento di tutti i principi della nostra dottrina sociale proclama che la vita umana è sacra e che la dignità della persona è la base essenziale di una visione morale per la società”.
Prosegue la Conferenza episcopale: “Con questi atti di violenza che si generano, aumenta nella popolazione paraguagia il sentimento di incertezza e disagio, che a sua volta si traduce in angoscia per tutti, poiché qualsiasi spazio pubblico nel nostro Paese potrebbe essere visto come insicuro. Pertanto, chiediamo al governo nazionale e ai responsabili della sicurezza interna, un impegno più fermo, più forte e trasparente a favore dei cittadini e dei loro beni”.