“Vi ringrazio tutti perché siete un seme di speranza”. È il saluto del Papa ad un gruppo della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, ricevuto oggi in udienza. “Voi date dei segnali che si oppongono alla cultura dello scarto, purtroppo diffusa”, l’omaggio di Francesco: “Invece voi cercate di costruire, con le ‘pietre scartate’, una casa dove si respiri un clima di amicizia sociale e di fraternità”. “Non tutto è facile – lo sappiamo – non sono tutte rose e fiori”, ha esclamato il Papa: “Ognuno di noi ha i suoi limiti, i suoi sbagli e i suoi peccati. Tutti noi. Ma la misericordia di Dio è più grande, e se ci accogliamo come fratelli e sorelle lui ci perdona e ci aiuta ad andare avanti”. Il Santo Padre ha salutato nel dettaglio tutte le varie componenti del gruppo, che operano a vario titolo grazie al sostegno della Fondazione: “Saluto i detenuti delle carceri di San Vittore a Milano, di Opera e di Alba, con i direttori e il personale. Mi congratulo per il vostro lavoro. Sono attività artigianali, e hanno anche un valore simbolico cristiano: preparare le ostie per la celebrazione eucaristica; costruire strumenti musicali con legno recuperato dalle barche dei migranti; la falegnameria, come San Giuseppe e Gesù; la produzione del vino, che è il simbolo della festa, ricordiamo le nozze di Cana! Saluto le persone rifugiate, che fanno lavori di sartoria. Saluto le ragazze madri, con i loro bambini. Saluto le persone con disabilità, che pure collaborano a preparare le ostie e i violini. Saluto i musicisti dell’orchestra multietnica, con i direttori e il maestro Piovani che ha composto la musica per il ‘Violino del mare’. Saluto le persone venute dalla Spagna, dal Brasile e dall’Argentina, così come i volontari e collaboratori”. Nel 2012, Arnoldo Mosca Mondadori e Marisa Baldoni – presenti oggi e salutati dal Papa – hanno dato vita alla “Fondazione Casa dello Spirito e della Arti” Onlus. La Fondazione, a cui si è affiancata dal 2018 la Cooperativa Casa dello Spirito e delle Arti, è una piattaforma ormai riconosciuta a livello internazionale e raccoglie oggi la sfida di rendere le idee e i progetti già realizzati o in divenire che interessano o interesseranno il mondo della reclusione, i migranti, i giovani, gli emarginati.