In occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili, che si celebra il 6 febbraio, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri, Josep Borrell, le vicepresidenti della Commissione, Věra Jourová e Dubravka Šuica, la commissaria per l’uguaglianza, Helena Dalli, e la commissaria per i partenariati internazionali, Jutta Urpilainen, ribadiscono il fermo impegno dell’Ue ad eliminare definitivamente la pratica delle mutilazioni genitali femminili, formulando una dichiarazione congiunta. “Le mutilazioni genitali femminili sono un reato e una violazione dei diritti umani delle donne. È nostro dovere fermarle”, scrivono anzitutto. “Non esistono giustificazioni per una pratica così aberrante. Ci sono tuttavia conseguenze negative devastanti che incidono sulla salute fisica e mentale delle donne, delle ragazze e delle bambine, tra cui infezioni, infertilità e dolore cronico. Questa pratica mette a rischio la vita e il benessere di migliaia di donne, ragazze e bambine e, in certi casi, può causarne addirittura la morte”. “Sebbene le mutilazioni genitali femminili siano state ormai abbandonate da molte comunità e siano diminuite grazie al graduale cambiamento delle norme culturali, la pandemia di Covid-19 ha rallentato i progressi verso una loro definitiva eliminazione. In periodi di confinamento, mantenere la possibilità di accedere a servizi di prevenzione, protezione e assistenza rimane più importante che mai”.