La carenza di sangue in Toscana potrebbe mettere a rischio le terapie dei pazienti talassemici, circa 110 in Regione. Per questo è necessario tornare a donare al più presto, sensibilizzando anche chi gode di buona salute e non si è ancora offerto volontario. È l’appello lanciato oggi congiuntamente da Avis Toscana e dal Comitato famiglie talassemici. Un problema acuito dal Covid: molti donatori storici, positivi o in quarantena, non riescono a fare la loro parte e occorre impegnarsi anche per chi, al momento, non può farlo.
“Non sarebbe giusto parlare di emergenza – dice la presidente di Avis Toscana, Claudia Firenze – ma la tendenza che registriamo racconta un trend poco incoraggiante. Questi pazienti necessitano di un trattamento trasfusionale ogni 15-20 giorni. Il nostro scopo è quello di garantire le cure a tutti i malati e il sangue non si fabbrica in laboratorio. I talassemici producono una quantità minima o nulla di emoglobina e questa condizione genera nella maggior parte dei casi anemia cronica che, se non trattata, mette a repentaglio la vita stessa”. Sul punto interviene anche il presidente dell’associazione Comitato famiglie talassemici, Luigi Aliquò Lenzi. “Qui in Toscana – ricorda – i soggetti talassemici sono circa 110, la metà dei quali distribuiti nella città metropolitana di Firenze. Il nostro riferimento per le trasfusioni è il Meyer, una struttura che ci ha sempre fornito un’assistenza incredibile. Oggi però tutti noi corriamo un grave rischio. Per questo vogliamo farci sentire di più, insieme alle associazioni del territorio”. A preoccupare, al momento, sono soprattutto i ritardi nella consegna di sangue fresco: “Arriva sempre più spesso quando ormai siamo al limite – spiega Aliquò Lenzi – e questo può incidere sul nostro stato di salute”. Per Firenze è fondamentale “sensibilizzare sia chi già dona sia chi donatore potrebbe diventarlo. Faremo la nostra parte con determinazione affinché un problema oggi ancora circoscritto non si aggravi nelle prossime settimane: un piccolo gesto può davvero fare la differenza per una vita”.