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Austria: Eisenstadt, iniziative e preghiere per combattere la schiavitù sessuale. “Le persone non sono merci”

La diocesi di Eisenstadt invita a partecipare alla “giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani” del prossimo 8 febbraio. Questa giornata di commemorazione, festa di santa Josefine Bakhita, è un momento adatto, per il vicario generale Michael Wüger, per rafforzare la rete della società civile contro lo sfruttamento sessuale. Secondo Wüger, “le persone non possono essere merci, in nessuna parte del mondo! Sfortunatamente, questa triste realtà sotto forma di sfruttamento sessuale e prostituzione forzata non è così lontana dalle nostre porte di casa come vorremmo credere”. Le parrocchie celebreranno questa giornata con veglie di preghiera secondo uno schema presente sul portale della diocesi www.martinus.at. L’ iniziativa “serve a dare un esempio e aumentare la consapevolezza sulla tratta di esseri umani. Perché in molti Paesi europei c’è un mercato degli schiavi scambiati come merci: è un commercio che riguarda soprattutto donne, ma anche uomini e minori”, come sottolinea Wüger. “Schiavitù moderna” e “tratta di esseri umani” significano varie forme di sottomissione e sfruttamento. La Conferenza episcopale austriaca, in collaborazione con l’iniziativa ecclesiale “Solwodi” (Solidarietà con le donne in difficoltà), ha più volte preso posizione “contro questa triste pratica” e “vuole aiutare attivamente le persone a liberarsi più facilmente da condizioni poco dignitose”.

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