Romania: Oradea, raccolta ecumenica a sostegno dei bisognosi. Mons. Bercea (greco-cattolico) al Sir, i poveri sono poveri, senza differenze

(Foto Eparchia greco-cattolica, Oradea)

La chiamano “La scatola bianca”, ma più che un contenitore è un simbolo della preoccupazione comune per i poveri. Dal 2017, ogni anno, nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, celebrata dal 18 al 25 gennaio, nove culti cristiani della città di Oradea, in Romania, raccolgono insieme fondi per sostenere un progetto sociale. Ogni giorno della settimana ecumenica la preghiera è ospitata da un culto diverso e la scatola per la colletta comune accompagna, anch’essa, questo pellegrinaggio da un tempio all’altro. Mercoledì, 2 febbraio, i rappresentanti dei culti si sono radunati e, dopo una preghiera di ringraziamento, hanno aperto la scatola e consegnato al destinatario il dono raccolto quest’anno. Il culto che riceve i soldi è tirato a sorte e il progetto sociale ai quali sono destinati è sempre rivolto ai bisognosi. Questa volta le donazioni sono andate alla Chiesa pentecostale, che userà i soldi per la mensa dei poveri.
“Non preghiamo soltanto, ma vogliamo anche aiutare in modo concreto coloro che – come dice il Santo Padre – sono alle periferie della società. In tutti gli incontri di preghiera la nostra attenzione è sull’unità, ma quest’unità nella diversità ci aiuta a sorpassare le nostre differenze confessionali anche con simili piccoli gesti di carità. Perché tutti siamo preoccupati del bene dei sofferenti che sono alle periferie e che non hanno confessione: sono semplicemente poveri”, dichiara al Sir mons. Virgil Bercea, vescovo greco-cattolico di Oradea. “I rappresentanti dei culti di Oradea si incontrano, infatti, più volte all’anno e partecipano insieme a varie iniziative, come mostre, conferenze o la marcia per la vita”, aggiunge Laura Ologu, operatrice pastorale nell’Eparchia greco-cattolica di Oradea e coordinatrice delle iniziative ecumeniche.

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