“La vita va difesa sempre, in ogni circostanza, in ogni situazione. Ed eliminare una vita o lasciarla colpevolmente morire è sempre omicidio, qualunque sia il momento”. Lo ribadisce il vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocconi, nel messaggio diffuso in occasione della 44ª Giornata nazionale per la vita che si celebrerà il 6 febbraio sul tema “Custodire ogni vita.
“Il titolo può sembrare generico, ma proprio per questo il messaggio appare più che mai importante”, osserva il vescovo sottolineando che “vediamo gruppi che con forza difendono la vita nascente o terminale e poi agiscono in maniera discutibile su altri aspetti della vita stessa; e di rimando vediamo altri gruppi che difendono la vita nel suo corso, ma hanno atteggiamenti discutibili sulla vita nascente o terminale”. Ma “Custodire ogni vita” vuole evidenziare che “nel corso dell’esistenza – prosegue mons. Rocconi – non c’è un momento più importante da difendere, o un momento in cui, per una falsa compassione, la vita può essere eliminata”. “Eliminare una vita non è mai un diritto”, ammonisce il vescovo sulla scorta del Messaggio diffuso per la Giornata dalla Cei. “Confesso che mi spaventa chi ammette che una vita possa essere eliminata”, rivela mons. Rocconi: “La vita va custodita sempre e ipotizzare eccezioni significa semplicemente non amare la vita”. A tal proposito il vescovo cita le situazioni in cui “viene talmente calpestata la dignità della persona, che possiamo chiamare omicida chi ne è protagonista”. Il riferimento è “alla pedofilia” e all’“umiliazione delle donne attraverso violenze da considerarsi sempre gravi”. “La vita o la si ama totalmente, da capo a fondo o… non è vero che la si ama”, conclude mons. Rocconi che domenica 6 febbraio presiederà la messa alle 11.30 nella chiesa parrocchiale San Francesco d’Assisi a Jesi. Previste le testimonianze di Samuel della Casa famiglia e di Paola Quaranta per il gruppo “Portatori di speranza”. La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook di Voce della Vallesina.