Ucraina: vescovo ausiliare di Leopoli, “cari fratelli e sorelle, perché tacete quando ci uccidono?”. Ieri ammazzato un cappellano ortodosso nei pressi di Kiev

“Cari fratelli e sorelle cattolici in Germania, in Bielorussia e in Russia, perché tacete quando ci uccidono?”: lo ha chiesto oggi il vescovo ausiliare di Leopoli, mons. Edward Kawa, in un pressante appello ai fedeli. “Dov’è la vostra voce solidale con le vittime innocenti della Russia di Putin? Dove sono le vostre opere di misericordia, senza le quali la nostra fede cristiana non ha vita?”, ha proseguito il presule, ricordando che l’aggressione da parte della Russia, iniziata nel 2014 nel Donbass e nella Crimea, “aveva portato morte e distruzione, persecuzioni politiche e terrore”. L’appello sottolinea che gli ucraini avevano fatto “tutto il possibile per mantenere un cielo limpido al di sopra del restante territorio del Paese, senza attaccare nessuno e senza ricorrere alle provocazioni”; ma nonostante ciò “il 24 febbraio del 2022 la Russia ha dichiarato guerra all’Ucraina intera”. E, mentre domenica 27 febbraio in tutte le chiese della Bielorussia è stato letto l’appello dei vescovi affinché, il prossimo Mercoledì delle Ceneri, insieme con il Pontefice, i fedeli preghino e digiunino per la pace in Ucraina, le agenzie riportano che sempre ieri, nei pressi di Kiev in Ucraina, è stato giustiziato dalle forze russe un cappellano della Chiesa ortodossa dell’Ucraina, padre Maksim Kozachin, le cui spoglie sono state ulteriormente profanate dagli uccisori che non hanno permesso la sepoltura.

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