“Stiamo costantemente garantendo le terapie oncologiche ai 15 piccoli pazienti ricoverati presso l’Istituto nazionale del cancro di Kiev. I bambini al momento stanno continuando le cure nel seminterrato dell’ospedale per proteggersi da eventuali bombardamenti”. Così Damiano Rizzi, presidente di Soleterre, offre gli ultimi aggiornamenti di quanto sta avvenendo in Ucraina. “Con loro ci sono le famiglie, i medici e il primario del reparto – spiega il presidente di Soleterre –. Altri bambini sono stati invece trasferiti nel reparto di oncologia pediatrica all’ospedale di Ternopil, più ad ovest rispetto a Kiev”. Rizzi precisa: “Anche all’ospedale di Leopoli le cure per i bambini malati di leucemia continuano. Abbiamo comprato tutti i farmaci possibili all’interno del Paese e ora l’obiettivo è quello di farne arrivare altri dall’Europa”.
Intanto, sabato sera, quando si era diffusa la notizia di un attacco all’ospedale oncologico di Kiev con la morte di un bambino, Soleterre, in una nota, aveva chiarito: “Soleterre precisa, sulla base di informazioni raccolte da propri operatori sanitari a Kiev, che il bambino ucciso non era un paziente dell’ospedale pediatrico Okhmadyt. La conferma ci è inoltre venuta dal capo reparto oncologia pediatrica dell’Ospedale Okhmadyt Oleksandr Lysytsia, il quale ha confermato che la struttura non è stata colpita. Non è stato colpito l’ospedale anche perché sarebbe un autentico crimine di guerra secondo le convenzioni internazionali. Tutte le strutture di oncologia pediatrica sono segnalate e le coordinate comunicate ad entrambe le parti belligeranti. Il povero bambino è stato ucciso sulla strada a causa dei combattimenti e morto dissanguato in ospedale nel tentativo di salvarlo”.