(da New York) I leader di “Religions for Peace – Religioni per la pace”, in un appello pubblicato lunedì, rifiutano con decisione “l’invocazione alla difesa della religione o della tradizione come pretesto per la guerra” e condannano senza riserve qualsiasi forma di violenza in atto in Ucraina.
“In quanto organizzazione fondata su una profonda convinzione religiosa per la pace, sappiamo nei nostri cuori e nelle nostre menti, e per amara esperienza, che un conflitto violento non può mai portare a risultati positivi”, si legge ancora nel comunicato.
I leader religiosi offrono preghiere per “i bambini, le donne e gli uomini che sono stati uccisi e feriti e che stanno fuggendo dalle loro case”. Pregano per “i cittadini di Ucraina e Russia, che senza alcuna colpa soffriranno sia spiritualmente sia materialmente” e ricordano ai leader politici il giuramento legato al loro servizio di “proteggere la vita di ogni essere umano e di cessare immediatamente questa violenza insensata”.
Religions for Peace chiede poi “ai nostri fratelli e sorelle nella Chiesa ortodossa russa, al Consiglio ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose (Uccro), al Consiglio interreligioso della Russia (Icr), ai credenti di tutte le convinzioni e religioni di difendere la pace e parlare a favore della pace”. Infine i leader religiosi lanciano un “Fondo umanitario multireligioso” per sostenere tutte le iniziative interreligiose che forniscono e forniranno aiuto agli sfollati e ai rifugiati che stanno arrivando dall’Ucraina.