Dall’entrata in vigore del Codice rosso al 31 dicembre 2021 sono si sono verificati 35 reati di costrizione o induzione al matrimonio, l’85% dei quali commessi in danno di persone di genere femminile mentre in un terzo dei casi le vittime sono minorenni e prevalentemente di origini straniere. È quanto emerge dal Report sulla “Costrizione o induzione al matrimonio” in Italia pubblicato dalla Direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno.
Il documento mette in evidenza come il numero dei delitti presenti nella banca dati delle Forze di polizia, attestatosi a 20 eventi nel 2021, “è andato progressivamente aumentando”, si legge nel Report, nel quale viene messo in evidenza come “le Regioni ove è stato commesso il maggior numero di reati siano quelle del Nord, mentre al Centro-Sud si registrano valori più bassi o addirittura nulli, ad eccezione della Sicilia”. Inoltre, vittime principali sono ragazze costrette ad abbandonare la scuola, col timore di denunciare anche per mancanza di informazioni sui soggetti cui rivolgersi o perché lo stato di controllo in cui vivono impedisce loro di poterlo fare.
I presunti autori noti sono per il 71% di genere maschile (in 34 dei 48 casi segnalati) e, prevalentemente, di nazionalità straniera.