“Il Mediterraneo è un luogo dello spirito e non solo geografico. I confini del Mediterraneo arrivano fino in Ucraina. Per questo diciamo ‘No’ alla guerra, ‘No’ alla guerra, ‘No’ alla guerra!”: lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, aprendo questa mattina la sessione conclusiva dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo. “Ieri sera tardi – ha aggiunto Nardella – ho sentito il sindaco di Kiev, il mio amico Vitalij Klitschko, dopo che gli avevo mandato alcune foto che ritraevano piazze di tante città italiane piene di manifestanti per la pace. Ho trasmesso al sindaco il sentimento del popolo italiano”. Nardella ha poi ricordato alcuni dei temi toccati in questi giorni dai sindaci e dai vescovi del Mediterraneo e riportati nella Carta di Firenze, firmata ieri: “Abbiamo parlato di inclusione, di clima, di migrazioni e cercato di capirne le cause. Le migrazioni nascono dalle guerre e dalle tragedie ecologiche. La nostra Dichiarazione parla di educazione e della necessità di formare i giovani, auspica la creazione di una Università del Mediterraneo, ribadisce la dignità di ogni essere umano, migranti in testa, sottolinea che è necessario salvare sempre la vita e che l’ecosistema del Mediterraneo, tra i più inquinati del mondo, deve essere difesa”. “Portiamo nelle nostre città questa dichiarazione e nelle nostre scuole – ha detto il sindaco di Firenze -. Non è stato un dialogo facile, è stato faticoso, ma il dialogo è più forte della guerra e il dialogo ha bisogno della bellezza. Dobbiamo insegnare la bellezza a tutti, come diceva il giornalista Peppino Impastato, le nostre città sono piene di bellezza, insegniamo la Bellezza ai nostri cittadini. La diplomazia delle città è forte e rivoluzionaria. I regni passano le città restano. Non abbiamo eserciti, ma non perdiamo la speranza, soffriamo ma restiamo qui”.