“I vescovi con tutte le forze condannano la barbara decisione del presidente russo di iniziare le azioni militari contro l’Ucraina”, recita il comunicato emesso ieri sera al termine del Consiglio permanente dell’episcopato polacco. I vescovi assicurano le loro preghiere “per i milioni di persone colpite dall’attacco militare” russo e incoraggiano tutti i governanti e responsabili politici di tutto il mondo “a invocare Dio e intraprendere delle azioni decise per scongiurare il conflitto, e preservare molte persone dalla morte, dal dolore e dalla sofferenza”. Consci che l’escalation del conflitto “in breve tempo possa portare a una grande ondata di rifugiati”, i presuli chiedono a tutti di offrire ai profughi “un’accoglienza cristiana” aprendo “case, ostelli, sedi delle diocesi, parrocchie, centri spirituali, e tutte le strutture dove è possibile prestare sostegno a coloro che ne hanno bisogno”. Nel comunicato il Consiglio ricorda che, dopo l’introduzione nel dicembre del 1981 in Polonia della legge marziale, molti cittadini polacchi “hanno ricevuto spesso un simile e disinteressato aiuto”. “Le azioni da intraprendere richiederanno una grande mobilizzazione da parte di tutte le persone della buona volontà” leggiamo inoltre nel documento che si conclude con l’appello “ad un incessante supplica per la pace in Ucraina” e l’invito, rivolto a tutti i vescovi diocesani, affinché tali preghiere siano portate nel corso di ogni celebrazione, accompagnate dal “digiuno osservato con l’intenzione di salvare la vita e la salute di nostri fratelli e sorelle ucraini”.