“L’Ucraina è viva, l’Ucraina lotta, ma oggi chiediamo il mondo di essere solidale con noi, e non tacere, perché la parola salva, la parola costruisce il mondo. Mentre il silenzio e l’indifferenza uccidono”. Lo ha chiesto oggi in un videomessaggio Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, circa la situazione attuale a Kyiv e in Ucraina. “Oggi sabato 26 febbraio sulla città di Kyiv sorge il sole”. La città “ha passato un’altra notte, difficile ma benedetta da Dio”. “Prima di tutto – dice l’arcivescovo – vi porto le parole di saluto e di sostegno del Santo Padre Francesco il quale mi ha chiamato ieri di persona per esprimere il suo sostegno, pronunciando letteralmente le seguenti parole: ‘Farò tutto quello che è possibile’”. Sua Beatitudine esprime quindi la sua gratitudine al Santo Padre estendendola poi al Patriarca Bartolomeo, ai vescovi europei del Ccee, ai vescovi della Polonia, Germania, Francia, Inghilterra, Italia, Usa, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Kazakhstan, Croazia. “Oggi – dice – chiedo a tutti quanti ci ascoltano, a tutti quelli che udiranno la nostra voce dalla nostra Kyiv dissanguata: lottate per la pace, proteggete quelli che hanno bisogno del vostro aiuto, facciamo tutto affinché l’aggressore si fermi e si ritiri dalla terra ucraina. Chiunque siate: capi di stati o di parlamenti, politici, militari, esponenti della Chiesa, fate la vostra parte, dite la parola in sostegno dell’Ucraina”. “In questi tempi drammatici, continuiamo a pregare”, chiede l’arcivescovo di Kiev. “La terra ucraina, il popolo ucraino ci danno oggi numerosi eroi come loro. Preghiamo per tutti quelli che hanno sacrificato la loro vita per l’Ucraina. Preghiamo per le vittime innocenti tra i civili: donne, bambini, anziani. Oggi consegniamo nelle mani di Dio quelli che hanno lasciato questo mondo e chiediamo che Dio li accolga tra le Sue braccia”.